Faccio questo lavoro da quasi trent'anni anni. La mia formazione è in Antropologia Esistenziale. Ho scelto questo lavoro per passione, lasciando la mia precedente professione di Ingegnere. Sono contento quando con le mie consulenze o con l'analisi riesco ad aiutare le persone ad essere se stesse, superando paure e blocchi.

Iscrizione all'Ordine degli Psicologi della regione Lazio n°3052

martedì 18 settembre 2012

Si narra che Zeus...






File:Jupiter Smyrna Louvre Ma13.jpg


Si narra che Zeus, arrabbiato con gli uomini, li avesse tagliati in due. Da quel giorno gli esseri umani si sentono incompleti e cercano la propria metà.
In quel periodo anch’io mi sentivo incompleto, tagliato in due. Ero tornato nella mia grotta, avevo curato le mie ferite e poi ero ripartito in giro per il mondo.
Incontravo ogni giorno persone nuove, mi sentivo libero, ma mi mancava la mia metà.
Avevo chiuso un capitolo della mia vita, cambiato città, lavoro, amicizie.
Storie d’amore senza prendere impegni. Ogni giorno vita nuova.
Poi avevo incontrato lei.  Mi ero sentito attratto dalla sua voce sensuale, dalla sua intelligenza. Ci conoscemmo e così molto presto scoprì che era prigioniera di un incantesimo. La sua bellezza che riempiva la mia anima improvvisamente s’offuscava e diventava una bambina capricciosa oppure diventava una vecchia strega. Mi sentivo come un cavaliere che doveva liberare la fanciulla dal drago.
Con astuzia e determinazione riuscì ad uccidere il drago e fuggimmo sul mio cavallo bianco. Era una Renault 10 color celestino, molto comoda e un po’ anzianotta.
Quando arrivammo al porto il sole stava tramontando. C’era una nave in partenza. Ci imbarcammo per giungere all’alba in un’isola che non conoscevo. Fu un viaggio bellissimo pieno di carezze e di scoperte profumate. I miei sensi erano eccitati ed appagati, l’amore aveva vinto.
Mentre dormivamo abbracciati fummo sorpresi dai soldati del drago che di nascosto ci avevano seguito e fummo presi prigionieri.
Il drago non era morto. Le sue ferite erano molto gravi ed avevano prodotto in lui un cambiamento. Stranamente consentiva il nostro amore, ma ci proibiva di vivere insieme.
Di notte continuavo a scrivere poesie d’amore riempiendo fogli di carta che diventavano barchette che lasciavo andare alla corrente. Di giorno combattevo le mie battaglie. Ogni tanto andavo in un laboratorio e facevo esperimenti.
Avevo scoperto che anch’io subivo delle strane trasformazioni. Certe volte mi trasformavo in un bambino arrabbiato e capriccioso. Altre volte diventavo un fanatico terrorista.
Le trasformazioni accadevano senza preavviso ma avevo trovato alcuni rimedi nel laboratorio e cominciavo ad usarli e qualche volta funzionavano.
Potevamo vederci anche di notte. Un giorno finalmente occupammo una casa abbandonata e divenne nostra. Fu bello ma non facile. Il terrorista ogni tanto metteva una bomba, la vecchia strega brontolava ed i bambini capricciosi litigavano, ma i nostri baci erano sempre più appassionati  e i nostri corpi si univano ed io mi sentivo “completo”.
Arrivarono dei doni ma il fanatico terrorista li considerò “tentativi di corruzione dello stato capitalistico borghese” e li ricacciò indietro.
Le nostre lacrime bagnarono il terreno che divenne fertile, nel nostro giardino sbocciarono fiori profumati. Erano gigli di mare bianchi che splendevano sotto la luce della luna.  Poi arrivò un altro dono dal cielo ma questa volta eravamo pronti a riceverlo. Un vecchio saggio ci indicò la strada.
Per andare a prenderlo dovemmo partire per un lungo viaggio e proprio alla fine incontrammo la morte.  Aveva il viso di una donna spaventata. Accanto a lei c’era un bambino con la pelle raggrinzita come quella di un vecchio. Il bambino piangeva aveva fame. Era quello che aspettavamo, era mio figlio, diventavo padre.
Eravamo felici.

Diventare padre, che strana sensazione, pensavo fosse per me impossibile. Ed invece eccomi pronto per diventare padre una seconda volta. Noi siamo e diventiamo. Cambiamenti  veloci, impegni nuovi, emozioni intense.
Le trasformazioni accadevano ancora. Nonostante i rimedi l’incantesimo rimaneva attivo.
Poi giunse una notizia che in una lontana terra oltre l’oceano c’era una strega che poteva aiutarci. Io rimasi con i due figli e lei partì per un lungo viaggio.
Affrontammo la sfida, quando tornò eravamo diversi. Il nostro spazio era cresciuto, avevamo affrontato le sirene ed i mostri ed eravamo giunti a Scheria. Quando raccontammo la nostra storia piacque e fummo riempiti di doni. Divenni padre per la terza volta. Tre maschi ed era giunto il tempo di partire. Lasciare la terra ferma per cercare la mia isola. Fu come un esodo, lasciare le certezze, affrontare l’ignoto. Era un po’ come morire, ma stranamente sentivo un’energia nuova dentro di me. Nella nuova terra cercammo la nostra casa. L’avevo sognata a lungo e finalmente eccola, era lì, qualche piccolo cambiamento e tutto sarebbe andato a posto. Quando tutto sembrava andare per il meglio scoprimmo che il drago si era molto avvicinato. Non era più potente come una volta ma poteva cambiare continuamente la realtà intorno a noi. Cercai nuovi maestri d’arte perché non era più possibile usare la forza. Il drago cancellava la mia vita ed io dipingevo nuovi scenari. A volte dipingevamo con furore, con armonia e maestria. A volte lei strappava le mie tele.
Cercavo un colore speciale, un estratto di una pianta che cresceva dentro una caverna pericolosa. Mi serviva quel colore. Dentro era buio. Sentivo rumori strani. La bestia abitava lì. Un tanfo terribile riempiva l’aria. La bestia dormiva ed accanto c’era il suo pasto, un piccolo fagotto di carne. Mi avvicinai. Il fagotto si muoveva ed emanava una piccola luce. Era una bimba. Aveva gli occhi aperti e mi guardò. Vidi le stelle, vidi tutto l’universo. Dovevo prenderla e fuggire. Presi il fagotto e cominciai a correre con tutte le mie forze. Corsi come il vento, mentre correvo ogni tanto guardavo la bimba e volavo.
Il cielo si riempiva di mille colori, era il momento in cui la notte lascia lo spazio al giorno.
Quando giunsi a casa ero stanco ma felice. Adesso il drago non aveva più potere sulla mia vita. Passarono gli anni, il drago era morto ma aveva lanciato una maledizione.
Quando il primo figlio avrà raggiunto la maggiore età, tutti si ammaleranno.
Quando scoprì l’esistenza di questa maledizione riuscì a fare un antidoto. Su tutti fece effetto, ma il secondo ed il terzo figlio si ammalarono.
Facciamo esperimenti, beviamo lozioni strane. Ogni tanto sembriamo felici, altre volte la disperazione ci assale. Mi domando sempre le ragioni del male. Sono fiducioso. Abbiamo sconfitto tante volte il drago. Riusciremo a sconfiggere la sua maledizione. Accolgo tutto e poi lo trasformo. La felicità è un momento.

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