Riflessione sull’amore attraverso la critica al film:
“Non ti muovere”
di Sergio Castellitto
Le opere d’arte hanno la
capacita’ di creare un campo d’energia particolare. E’ un campo che è in grado
d’attrarre e di creare processi trasformativi nelle persone coinvolte. L’opera
d’arte emoziona, stupisce, ci fa vivere in un’altra dimensione. Sono molti i
tesori contenuti dentro un’opera d’arte e la chiave di lettura sophiartistica
e’ una chiave per entrare in contatto con il mondo interiore dell’artista e
dialogare con lui.” Non ti muovere” di S. Castellitto è un film che ti blocca
sulla sedia ma smuove dentro mille emozioni. Non ti muovere perché altrimenti
proverai dolore, non ti muovere perché non voglio soffrire, non ti muovere
perché vorrei bloccare il tempo perché ho paura di cio’ che verra’. Non ti
muovere è un ordine ma anche un desiderio infantile. La vita però non si ferma
e nella trama del quotidiano a volte irrompono eventi che deformano il ritmo
della nostra esistenza costruita su equilibri che attendono cambiamenti. L’immagine
iniziale del film, che mostra un incidente sotto la pioggia, con un‘inquadratura
che parte dall’alto ci propone la necessita’ di osservare la vita e la storia
dei nostri personaggi e forse anche la
nostra, con una visione piu’ ampia, una visione dall’alto. Possiamo osservare
tutta la nostra vita come se fosse un’opera d’arte e collocare cosi’ eventi e
situazioni in un contesto piu’ ampio e possiamo dare cosi’ un senso dove sembra
che non ci sia. Una ragazza è caduta dal suo motorino, il casco per terra si
riempie di pioggia. Un chirurgo sta facendo nel suo ospedale interventi di
routine. La sua vita sta per essere sconvolta. Tra poco scoprira’ che nel suo
ospedale è stata ricoverata con trauma cranico l’unica figlia Angela di 15 anni, quello che per lui è adesso il “suo
amore”. Il chirurgo si chiama Timoteo ed è un professionista affermato, un uomo
che è partito da umili origini e adesso sposato con una bella moglie. Per
Timoteo il tempo si ferma. Ricordi sepolti riemergono e puo’ osservare la sua
vita da un'altra angolatura. Mentre è in attesa dell’intervento si affaccia
alla finestra e vede una donna di spalle con un paio di scarpe rosse e una
borsa un po’ cafona. La mente sappiamo funziona per associazioni, il dolore che
Timoteo sta vivendo lo ha portato ad un altro grande dolore della sua vita,
qualcosa che ha vissuto e che ha tenuto solo per se. Timoteo cosi’ ricorda un
episodio accaduto quindici anni prima, quando la figlia non era ancora nata. Un
pomeriggio assolato, la macchina rotta nella periferia desertica di Roma, la
ricerca di un meccanico e poi quell’incontro con quella donna strana, un po’
ranocchia e l’aiuto ricevuto “ io ho un telefono , posso aiutarla”. E poi di
nuovo il caldo , il liquore freddo, l’essere ubriaco e quella strana sensazione
di poverta’, in quella casa colonica circondata da tanti palazzi nuovi in
costruzione. Telefonare e cercare un aiuto e sentire dall’altra parte la voce
conosciuta della moglie e riattaccare senza rispondere e poi sentire dentro una
voglia strana e lasciarsi andare ad una violenza incontrollata sulla donna che
lo ha aiutato. Il borghese in giacca e cravatta, con bella e perfetta moglie e
bella casa, si lascia andare ad un istinto sconosciuto ad una violenza per una
rabbia che porta dentro e che si scatena contro una donna zerbino. Timoteo
forse è arrabbiato con la moglie che ha strutturato una vita libera che forse
lui non condivide. Sappiamo che sicuramente è pieno di odio nei confronti del
padre che lo ha abbandonato da piccolo e che è morto da poco. Ma se ha odio nei
confronti del padre perché scarica la sua violenza su una donna? Forse porta
ancora dentro un rancore nei confronti della madre di cui non sappiamo nulla
salvo che è morta. Con la moglie non c’è una grande comunicazione. Una moglie
che non lo sente e non lo vede. Quando Timoteo lascia sulla sabbia una scritta
con la confessione della violenza che aveva esercitato su una donna, la moglie
pur passando accanto non la vede. Timoteo è un uomo senza amore che detesta la
vita e il mondo che la moglie gli propone. Per lui l’incontro con Italia,
questa giovane donna che sembra una prostituta è un occasione per scoprire una
parte di se’ che stava seppellita. Italia non reagisce alla violenza anzi
accoglie Timoteo come una Cenerentola accoglie il suo principe azzurro. Cosi’
pian piano i due si innamorano e cominciano a raccontarsi e ad amarsi. Timoteo
un po’ si vergogna di questa sua relazione con una povera stagionale albanese,
mentre la moglie viaggia per andare a trovare giovani scrittori di talento. Con
Italia Timoteo è tornato un po’ bambino, come un adolescente gioca a
bigliardino, va a ballare ed è felice di stare tra le sue braccia. Ancora una volta la vita irrompe in questo
precario equilibrio con un evento che costringe Timoteo a prendere decisioni.
Italia rimane in cinta e Timoteo decide di accogliere questa nuova vita, dira’
tutto alla moglie. Finalmente potra’
parlarle apertamente, potra’ raccontare
la sua verita’. Ma la moglie ha un altro segreto da raccontare, anche lei è in
cinta. Timoteo si lascia sopraffare dal vecchio mondo, dimentica Italia le racconta bugie e lei decide d’abortire. Quanta
violenza ha subito questa donna! Violenza dal padre, violenza da un uomo a cui
lei ha offerto il suo amore. Violenza che lei fa a se stessa. Timoteo sembra
aver chiuso questa strana esperienza che usciva fuori dall’ordine che lui aveva
costruito. Puo’ dimenticare, cancellare, pensare al figlio che verra’, comprare
vestitini per il nuovo arrivo. Ma il
passato torna a farsi vedere e lui non ce la fa a vivere nella menzogna.
Timoteo è un bugiardo, un traditore, ma è anche un uomo che sa chiedere scusa e
quando vede Italia sotto la pioggia la insegue per dirle la verita’, per
chiederle perdono. Corre sotto la pioggia con un palloncino rosso in mano,
sembra un bambino che ha perso la madre. Ed anche questa volta Italia perdona
Timoteo. “Potrai perdonarmi?” dira’ piu’ tardi Timoteo ad Italia, e lei
rispondera’ “ Dio ci perdonera’?” e Timoteo
“ Dio non esiste” . Ma allora se Dio non esiste a chi chiedere aiuto nel
momento del bisogno. Timoteo sta in ospedale e sua figlia è sotto i ferri a chi
chiedere aiuto?
Timoteo ricorda la nascita di
Angela e la sua impossibilita’ ad essere felice.
Come poteva essere felice se sentiva amore nei confronti
di Italia e da lei si sentiva riamato? Come poteva essere felice se era lontano
dalla donna che lo aveva accolto anche nelle sue parti fetenti e mostruose? Cosi’
Timoteo ricorda il momento in cui finalmente decide di rompere con le regole
della sua vita, apertamente, davanti a tutti. Gli artisti si sa, sono capaci di
conoscere le regole e poi le sconvolgono, e cosi’ fa Timoteo che ha vissuto una
vita dedicata al lavoro e che finalmente sconvolge le sue regole facendo
fermare un aereo in decollo e poi scendendo insieme al suo amico a cui confessa
la verita’ d’essere innamorato. Timoteo ricorda il momento felice in cui lui e
Italia sono partiti per un viaggio che è il loro viaggio di nozze, ritualizzato
davanti ad un bicchiere di vino e ad un pezzo di pecorino. La felicita’ appena
costruita con un gesto coraggioso di liberta’ e verita’ si rompe nuovamente.
Italia sta male, il suo gesto autodistruttivo e vendicativo ha lasciato una
forte traccia, la pancia è piena di sangue per un aborto mal fatto. Timoteo fa
l’impossibile per salvarla, lotta come un leone, prega Dio, ma tutto è inutile
e Timoteo accompagna Italia nel suo ultimo viaggio verso la morte. Mentre in
ospedale questi ricordi emergono vivi dentro di lui, la vita gli chiede di fare
un’altra battaglia. La figlia è tra la vita e la morte, il cuore batte
lentamente. Timoteo lotta, massaggia il suo cuore, le parla fa sentire alla
figlia tutto il suo amore e tutto il suo desiderio. Dentro di noi c’è una
volonta’ di vivere o di lasciarsi andare, di morire. Vivere o morire? Angela
sceglie di vivere, di aprire gli occhi, di perdonare questo padre che la voleva
diversa da quella che era e cosi’ Timoteo puo’ scoprire che non c’è un solo
amore, ma tanti amori. Si affaccia alla finestra e puo’ immaginare il sorriso
di Italia che ancora una volta è venuta a dare il suo amore a quest’uomo.
Italia non c’è piu’ ma è dentro il suo cuore e lui puo’ prendere la scarpa
rossa e lasciarla per terra e guardare il cielo e ringraziarla. Le ultimi
immagini mostrano un uomo che si muove come un ragazzo, che ha capito che
l’amore viene e va, che ha capito che l’amore oltre che un sentimento è una
decisione. Mostrano un uomo che ha saputo uscire dalla menzogna esistenziale
che aveva permeato la sua vita e affrontare ed accogliere tutta la violenza e
l’odio che portava dentro e perdonarsi e affrontare i sensi di colpa e ancora
una volta sapere attingere dalle energie positive presenti nel cosmo capire che c’e’ anche
tanto amore nella vita e sapere alla fine ringraziare.
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